OGGI TI LEGGO UNA STORIA
Il gruppo di lavoro AIHC dedicato alla lettura e all’ascolto attivo, con la conduzione di Giovanni Muratore, socio AIHC e referente regionale del Lazio, ha evidenziato l’importanza di usare questi strumenti di parola per promuovere il benessere nella relazione di aiuto in contesti differenti.
Uno dei quattro tavoli tematici, presentati a Roma dall’Associazione Italiana Health Coaching il 4 maggio scorso nella cornice storica dell’Ospedale S. Giovanni dell’Addolorata, era focalizzato sulla parola nella relazione d’aiuto e in particolare sui possibili benefici derivanti dalla lettura ad alta voce.
Abbiamo chiesto a Giovanni Muratore, psicologo, giornalista e referente regionale per il Lazio di AIHC, perché ha scelto questo tema e come si è sviluppato il lavoro di gruppo nel corso dell’incontro.
“Premesso che qualsiasi stimolo in campo artistico e musicale facilita l’immaginazione e la fantasia e aiuta a ‘pensare’ al futuro, stimolando i ricordi del passato, è dimostrato da numerosi studi che la lettura è un’attività ricca di benefìci per la salute ed il benessere individuale e di gruppo. Già da diversi anni con il fiorire dei circoli di lettura assistiamo alla diffusione della biblioterapia e degli interventi in strutture sanitarie e scolastiche che adottano efficacemente questi strumenti per favorire la gestione dello stress, ridurre il burn out e promuovere l’intelligenza emotiva.
L’ascolto attivo, stimolato durante la lettura di un testo narrativo, genera approfondimenti, aiuta a riflettere e induce alla calma e inoltre, in determinati contesti magari caratterizzati da disagio e/o burnout, diminuiscono le tensioni e lo stress”.
Come si è svolto il lavoro in gruppo condotto da te e quali elaborazioni sono state condivise con gli altri partecipanti?
“I piccoli gruppi organizzati da AIHC riprendevano il tema esposto dai relatori, con l’obiettivo di suggerire azioni e attività in grado di approfondire e mettere a terra le formulazioni teoriche. Poiché io avevo parlato della lettura ad alta voce come strumento per la promozione del benessere individuale e sociale in contesti differenti, partendo proprio dalla lettura di un brano letterario – ho scelto come “pre-testo” un paio di pagine tratte dal romanzo di Gabriel Garcia Marquez Cronaca di una morte annunciata – insieme alle persone riunite nel nostro gruppo ci siamo concentrati sulla fattibilità di quest’attività esperienziale come progetto di AIHC. La discussione è stata molto proficua e stimolante e la presenza nel gruppo di professionisti con formazione ed esperienze differenti non solo non ha ostacolato la collaborazione, bensì ha favorito l’arricchimento dei contributi, anche a partire dalla possibilità di misurare l’efficacia di tale attività tramite un questionario da proporre alle persone coinvolte all’inizio, a metà e alla conclusione del progetto.
In pratica potremmo proporre alle istituzioni didattiche, alle strutture sanitarie, agli istituti di pena e, perché no?, alle strutture HR di medie e grandi imprese, di dare ad AIHC la facoltà di organizzare dei gruppi di ascolto attivo, come luoghi in cui si attivano idee, pensieri ed emozioni, offrendo così ai partecipanti la possibilità di far emergere gli effetti benefici legati all’ascolto di una narrazione e allo sviluppo dell’intelligenza emotiva”.
Possiamo descrivere brevemente la proposta ed i possibili benefici derivanti dalla messa a terra di quest’esperienza?
“Come ho detto l’attività esperienziale prende origine da uno stimolo che funziona da PRE-TESTO e non necessariamente dev’essere un racconto, si può ascoltare un brano musicale oppure lavorare sulla condivisione di imagini pittoriche e fotografiche. Da ciò, ovviamente con la conduzione di una persona opportunamente formata, si parte con delle domande, come nei processi esplorativi di coaching, che a partire dalle suggestioni generate durante l’ascolto servono per orientare il lavoro dei partecipanti e la produzione di idee e contenuti rivolti alla promozione del benessere.
I benefici possono essere:
- EMOTIVI – il libero accesso ai sentimenti e alle emozioni dei personaggi che popolano le storie narrate aumenta l’alfabetizzazione, l’empatia e l’intelligenza emotiva.
- COGNITIVI – si lavora sulle competenze linguistiche, logiche e semantiche, favorendo l’attenzione, la concentrazione, il ragionamento e la capacità critica.
- EMPOWERMENT – ascoltare, immaginare e condividere storie, protagonisti, luoghi e vicende della narrazione attivano e riattivano la creatività personale, spesso favorendo un reframing delle risorse personali, potenziando così le possibilità di crescita e sviluppo nella realtà quotidiana di chi partecipa ai gruppi.
Per fare un paio di esempi concreti, nel reparto di Cardiologia, a Lucca, hanno verificato che la lettura di poesie ai pazienti contribuiva a migliorare la relazione medico-paziente e diminuiva l’ansia rispetto alla possibilità di contrarre ischemie e infarti. In Gran Bretagna hanno riscontrato che nei soggetti partecipanti ai gruppi di lettura diminuivano gli attacchi di panico e che le partorienti vivevano con minori ansie l’attesa della nascita. Personalmente ho adottato la lettura in alcune case famiglia e in strutture d’intervento sociale, constatando la miglior gestione di stress e conflitti, nonché la riduzione di infortuni e malattie negli operatori”.